Santa Rosa de La Pampa (ARGENTINA) – Ci ha lasciati il pilota argentino della Beta Jeorge Boero, di 38 anni, che, mentre correva nella prima tappa della Dakar, giocando in casa, è rimasto gravemente ferito in una caduta e poi è morto, nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi. È stata una vera tragedia, che è accaduta a soli due chilometri prima del traguardo. Quando si dice la sfortuna. Secondo le fonti ufficiali (la A.S.O. o Amauri Sport Organization che organizza il grande rally) “dopo la caduta il pilota è stato vittima di un arresto. È stato soccorso cinque minuti dopo l'incidente dal personale medico della corsa presente a bordo di un elicottero. Ma non è stato possibile rianimarlo ed è morto durante il trasferimento in ospedale”.
L’anno scorso Boero aveva già partecipato alla Dakar, ma non l’aveva conclusa, poiché era stato costretto a ritirarsi. Anche allora cadde. Era in gara nella sesta tappa, ma perse il controllo un chilometro prima dell’arrivo a Iquique, in Cile. In quell’occasione se l’era già vista brutta poiché cadde in un burrone e dovette aspettare l’arrivo dei soccorsi per più di otto ore. Ma Boero, come la maggior parte dei partecipanti alla Dakar, era un temerario e prima di partire aveva postato su Twitter: “Auguri, sono pronto a dare tutto”, ringraziando gli amici che lo avevano sostenuto in questa sua nuova avventura e sottolineando che “Ciò che non uccide fortifica”. Invece gli è andata male. Addio Jeorge.